
La gara di andata si disputa mercoledì 10 aprile 1985 in un Olympia Stadion gremito di 70 mila spettatori. In match è difficile, la squadra di Kendall soffre la costante pressione dei bavaresi, ma resiste. Tiene fino alla fine e il risultato finale dice 0-0. Per il Bayern è il primo pareggio in questa competizione. La sfida di ritorno si disputa il 24 aprile in un Goodison Park da brividi. Oltre 50 mila tifosi gremiscono all’inverosimile l’impianto. Un’atmosfera unica.
La partita si presenta difficilissima, e pare addirittura proibitiva quando Dieter Hoeness, al 37° minuto, porta in vantaggio i tedeschi. Ora i Blues se vogliono arrivare in finale devono fare almeno due gol nei restanti 45 minuti. Durante l’intervallo Howard Kendall non fa scenate. Non urla in faccia ai suoi giocatori. Fa semplicemte sentire alla squadra i cori dei 50 mila innamorati che giungevano fin dentro gli spogliatoi. Si doveva vincere per loro, o almeno provarci. E qui scatta la molla. L’Everton che ritorna in campo è un’altra squadra rispetto a quella del primo tempo. Lotta, pressa, non da respiro ai bavaresi. Greame Sharp, Andy Gray e Trevor Steven firmano quella che passerà alla storia come la Grande Notte di Goodison. Una rimonta leggendaria compiuta in un stadio leggendario. 3-1 e tedeschi eliminati.
Il Popolo Evertoniano si prepara a invadere Rotterdam per la finale. 25 mila tifosi seguono i Toffees speranzosi di vincere la coppa e non solo. Molti di loro parlano di “treble”, ovvero vincere tutte le competizioni alle quali si partecipa: Campionato, FA Cup e Coppa delle Coppe. Infatti l’Everton che si appresta a disputare la finale aveva appena vinto il campionato ed era in finale di FA Cup. Un dominio assoluto, insomma, per quella che viene ormai considerata la squadra più forte d’Europa. Ma prima bisogna battere il forte Rapid Vienna che nel suo cammino europeo ha già estromesso avversari del calibro di Celtic Glasgow e Dynamo Dresda.
Ma il 15 maggio di 25 anni fa l’Everton aveva una marcia in più rispetto a qualsiasi avversario e anche gli austriaci caddero sotto i colpi di Andy Gray (capocannoniere del torneo con 5 reti) Trevor Steven e Kevin Sheedy per un altro 3-1 finale che non ammetteva repliche. Vale la pena di ricordare i protagonisti di quella serata storica: Southall, Stevens, Van den Hauwe; Reid, Mountfield, Ratcliffe; Steven, Sharp, Gray; Bracewell, Sheedy. Allenatore: Kendall. Per le strade di Rotterdam e di Liverpool era grande festa. L’Everton campione d’Inghilterra saliva anche sul tetto d’Europa per un “double” leggendario che non divenne treble solo per un’invenzione di quel fuoriclasse che era Norman Whiteside che regalò nei tempi supplementari la FA Cup al Manchester United. Un Everton fortissimo, insomma, che si apprestava a disputare la Coppa dei Campioni da favorito, rinforzandosi, per quanto fosse possibile, con l’arrivo dell’astro nascente del calcio inglese: Gary Lineker. Il resto della storia la conosciamo. Onore ai Ragazzi di Kendall. Onore all’Everton ’85.
Fonte: http://efc.splinder.com
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